giovedì 27 settembre 2018

La legge D'Angeli. Franceschinesimo e Renzianesimo al tempo delle Cinque Stelle

Il pensiero giuridico creativo della Direzione Generale Bilancio del MiBAC all'epoca del ministro Bonisoli, con superdirigenti ereditati dal Renzofranceschinesimo, copyright dott. Paolo D'Angeli. Tra Fantozzi e Marchese del Grillo.
Tradotto in volgare:
«Servo archeologo pensionato di ...., finiscila di rompere! Se Ficacci non ci ha fatto sapere che ti dovevamo dare una mancetta di 2500 euro lordi (al netto la metà), e quindi non abbiamo stanziato il quid, c@##i tuoi. Te li daremo quando li avremo, a comodo, a babbo morto, se ci sconfinfera».

Segnalasi l'innovativo pensiero giuridico del dott. D'Angeli agli inquisiti di Equitalia, a chi deve pagare le tasse, le bollette, ecc. Una citazione dell'illuminante circolare 89/2018 della Direzione Generale Bilancio, e zac, i tuoi debiti sono differiti, a comodo. Non ho previsto di pagarti, perché chi doveva farlo (il/la coniuge, il commercialista, ecc.) non me l'ha detto, quindi a lui ho fatto fare carriera, e a te lo metto ...

Era preferibile la variante Marchese del Grillo: «Ah... mi dispiace. Ma io so' io... e voi non siete un cazzo!». La citazione dotta consente la menzione del fallo in termini di Umgangssprache.

A Boniso', c'ha rragione er Rocco Casalino: nun te fida'. Fa' come Silla, che l'ammazzava tutti, e se proprio vo essebbono, fa' come Augusto: due n'ammazzi e uno 'o sarvi. E diventa 'r tu' servo.
Così il lessico giuridico romano, à la façon du Marquis du Grill, è conservato.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.