mercoledì 22 marzo 2017
La festa medievale (Davide Re e gli acrobati)
Immagini antiche, lineari nel bianco e nel nero, pochi grigi, ritrovate nelle cataste di sogni perduti, ovvero stampe fotografiche, memorie del millennio andato; ma i colori sono inutili, nel rilievo del romanico rustico, plebeo, delle terre di confine tra gli Aldobrandeschi e i domini della Chiesa, Tuscia dei Longobardi e Tuscia dei Romani, ferventi di liberi comuni.
Secolo dodicesimo, forse anche dopo, Orbetello, quante volte visto e rimuginato a Porta Nuova.
Immagine biblica di festa medievale, sulle lagune dove giungono i transumanti di Garfagnana, fra il Camporegio e l'Albegna, allegrata da acrobati e contorti danzatori, straniati dalla cetra del Re David per fantastico esercizio alla sbarra e poi salto acrobatico, genialità iconografica dello scultore di chiese di provincia, non immemore dei maestri d'Oltralpe e delle Terre Padane. Visti pellegrino per Compostella, si vagheggia.
Una festa medievale, proiettata su un pulpito o sulla facciata di una chiesa, o chissà dove, per la terra che fu degli Aldobrandeschi e dei loro fideles. E ora un popoloso deserto.
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