venerdì 22 maggio 2015

La tazza degli amanti (tra terre di Lucca Morbelli Boldini)





Non s'ha da navigare nella leziosa rusticità di Alassandro Sani o di Gaetano Chierici per la tazza alla moda di Francia, Napoleone III o Terza Repubblica, porcellana di Parigi o di Bayeux, ma dichiarata figlia di terra e tosco lavoro dai colori GINORI, solido strumento per goder lentamente di ardenti bevande; ci si può fermare, appena con qualche indulgenza, all'ultima mensa degli amanti di Morbelli, fiori dispersi e champagne (di certo) e il liquido calore conservato dal brûlot, per prepararsi all'Asfissia. Piccolo lusso borghese di un palazzo di Lucca, riemerso dalla terra e dalle navigazioni sulla rete.
Ma giacché l'archeologo trova sin troppo di Morbelli e dei suoi vecchi dismessi nei frantumati cocci dei vasi dipinti a colori dal Sani e dal Cherici che la terra gli appalesa, s'adagia e concede i guizzi protoinformali di Giovanni Boldini alla tazza degli amanti, moda di Francia rivista dai lavoranti di Doccia per la terra di Lucca.

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