venerdì 6 dicembre 2013
Anamorfosi & Colori (per le Archeologhe nel Ghiaccio Ombroso)
Anamorfosi, dalle mura al PIUSS, l'ultimo erratico pensiero per lo Scavo Sempre al Buio, anche nel giorno che Maila chiude il ciclo di un anno e non chiediamo quanti perché non ha senso.
Anamorfosi, strati per piani orizzontali perfetti, tagli e nuovi orizzonti, non le metamorfosi degli strati obliqui e insaccati (sono anche i Giorni dei Maiali, questi).
Bianca luce dell'emplecton, della pietra che dà volto alla città, il rosso è un po' in ombra, nell'Ombra Perenne del Ghiaccio Decembrino, e l'immagine non è quella che vorrebbe l'archeologo in ferie, fermato dal c.o. obbligato, certo un rettifilo di mura che s'infrangono sullo strato rosso che ne suggella la fine sarebbe stato più travolgente ma insomma ogni fotografo ha il suo occhio.
Fossi di qui, del tempo dei Romani, fossi di là, dei colori del Sercambi, ma il Secchio di Vernice per colorare il Bianco e il Rosso è a Tereglio, nel blu infinito di lapislazzuli ammirato nel restauro di anni persi, tocchi di Berlinghiero, anni del Comune e delle sue mura, il populus di Lucca, i pedites e i milites, la Libertà – già allora – e le Mura. E dal colore di un opuscolo amatissimo, per una Croce con tutta la passione del populus del Duecento, le armi ed i guerrieri, un po' alla Velazquez, che certo lo ignorava, Berlinghiero e i suoi scherani, pronti a darsi battaglia per le mura e intorno alle mura, et fue lo stormo alla Fratta, diceva il Cronista lucchese.
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