giovedì 19 luglio 2012

Storie di monache e di crespine

Finissime gioie del compendiario, tratti rapidi sottili nervosi sicuri, come si suol dire, pochi colori nella tavolozza, che sembrano infiniti, e il blu su bianco velato dai secoli. Ragionar delle monache di Santa Giustina di Lucca, con amiche e altro, per tele con storie ritrovate, boccali ricostruiti con fatiche sfinenti, per raccontare nel monastero chiuso all'angolo delle mura dei viaggi nel mondo.
E l'inquietante putto, di Faenza o chissaddove, con il sorriso ambiguo, protobarocco, per le monache, per viaggi nella vita che le mura del convento negavano, come sui galeoni delle Indie che Silvia ricuce e Alessia rinsalda.
Si continua, si continua, con le monache che sognavano nel vino contenuto nei galeoni le storie che il puttino compendiario, tutto da studiare, salvato da un mucchio di terra marzo del '91, racconterà a chi vorrà cercarlo.

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