martedì 5 giugno 2012

Bianco conventuale. Rivisitando San Francesco a Lucca







Si deve passare dai colori ritrovati dei Buonuomini di Firenze, e poi saltare a Monte Oliveto, fra i severi monaci del Sodoma, per apprezzare il bianco francescano, che è bianco conventuale, del San Francesco di Lucca, S ed F visitati infinite volte, in blu splendente sullo smalto bianco della bianca pasta, povero segno inciso a graffio sul giallo che vorrebbe esser bianco dell'invetriata arricchita di verde e di un po' di giallo.
Bianco dei Buonuomini, bianco benedettino, bianco francescano.
Inizi del Rinascimento in pure forme, con il vino dei Buonuomini che passa in fiaschi di vetro, come a Lucca San Francesco, forse, ma senza boccali.
Gli enigmi dell'archeologia che arriva al Quattrocento, agli Osservanti lucchesi coevi dei patroni fiorentini dell'amico del Ghirlandaio, parenti poveri delle Cene di Ognissanti o della Cappella Sassetti, per darci, nella sofferente quotidianità degli anni Sessanta e Settanta del Quattrocento, suggestioni per il convento lucchese amico degli Straccioni.

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