domenica 9 ottobre 2011

L'Archeologa e il Giornalista: Longobardi e Romani fra Pontedera e Trento





Difficile, nel lavoro, è il lavoro degli archeologi, giovani e men giovani: IVA INPS IRAP IRPEF, compagne quotidiane, ribassi al massimo per lavori al massimo, e, dopo il sole d'estate e la tramontana d'inverno, relazioni intrise di finezze informatiche e di sagacia stratigrafica, la liquidazione delle fatture, scavo assai più arduo fra intrecci infiniti di US indistinguibili, per arrivare infine al Bonifico.
Ma quando l'Archeologo (-a) incontra un Giornalista che non si fida del comunicatostampa, risale Arno e Bisenzio, scende lungo il Reno e poi ancora su per l'Adige, fino a Trento, per sentir storie di Pontedera discusse da cento amici e conoscenti, le condisce di saggezza e di sapienza, irrorando il tutto dei colori di uno scavo d'estate, anche l'Archeologo/-a ha un attimo di requie, respira il tempo di una pagina.
E poi di nuovo IRPEF e INPS, e IVA, IVA sempre, ora al 21, e scavare negli anfratti di uffici per raggiungere il Tesoro (va bene anche un Assegno).
Ma per un attimo si apprezzi la fatica dell'Archeologa e dei suoi Amici sotto il sole d'estate, dove Longobardi e Romani si rispecchiavano sul fiume, e del Giornalista che quel fiume ama come l'Archeologo Zio che vi sguazzava da bambino.

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