martedì 3 novembre 2009

La Croce del Contadino di San Martino in Colle. Storie del Settecento e non solo


Non dovevano essere poche le Croci del Contadino di San Martino in Colle, nel Settecento (ma anche nel Seicento, e nell'Ottocento): tasse e padroni, guerre (seppur la buona Repubblica ne risparmiasse un bel po'), e tasse, tasse. Poi el Libertador de noantri, che succhiò tutto l'oro succhiabile alla misera Italia, e succhiò il sangue dei suoi figli, morti di Spagna e di Russia (singolari antecedenti di un dittatore di centocinquant'anni dopo; chissà se i celebranti di Piazza Grande fan mente locale), poveri contadini mandati a morire o a uccidere per l'Impero e i fasti di Hermés (foulard). E i poveri contadini, e le contadine, finivano nel mucchione di ossa che l'archeologa secerne con asettica grazia, e rispettosa, e ne trae i Segni della Devozione, segni di una vita vissuta sperando nell'altrove. Il Volto Santo, la croce venuta di Siria quando il Califfo omayyade la rispettava ... ora i Giacobini la uccidono. Poveri contadini di San Martino in Colle, morti e dopo la morte fucilati dai Giacobini di Lucca e di Bruxelles.

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