venerdì 25 settembre 2009
Segni di pietra, andando ad Alatri e pensando ai 3x19 anni
Sara e Serena, Elisabetta e Maila che hanno ripulito il volto di pietra della colonia Latina, Alessandro che esplora la Piana fra assessori e funzionari, Iva al 20% e incursioni degli Alamanni, Consuelo che nelle zolle trova i Segni dell'Auser e anela alla perfezione, Paolo sui monti, paziente dei tanti indugi perché vede l'Auser nascere, Augusto stanco di cento imprese, ma non di pensare ... gli amici di SegnidellAuser, oggi che pensa ai suoi tre volte diciannove anni, tre gioventù consumate diventando senex, come direbbero i suoi un dì amati Latini. Diciannove a scavare le fondazioni, diciannove a costruire muri, diciannove a porre un tetto, perché si domanda, e se i muri e il tetto reggono, o sono illusioni come quelli delle case etrusche che ha ricercato fra Arno e Era, Auser e Albegna, e a che serve abitarvi, soprattutto: skia oneiratos, come Pindaro, havel havelim Qohelet, diversi e simili quando il pomeriggio di un giorno si sposa al pomeriggio dell'anno e della vita... ma il pensiero dei sodales di tante imprese, e Ruggero e Enrico, e gli altri dei secondi diciannove, impone di andare avanti a ricercare i Segni, a riconoscerli, a celebrarli.
Ad Alatri, stordendosi nei convenevoli convegnistici, dove le mura di pietra trovate da Sara e Serena, Elisabetta e Maila, si faranno belle e trascurate fra cento altre, Segni dell'Auser assolverà i doveri del suo stato, pensando a Sara e Serena, Elisabetta e Maila, Consuelo e Paolo e Alessandro, Augusto Ruggero e Enrico, e gli altri che scavaron nosco, cercando fra gli strati un pezzo di sé. E intanto i coloni Latini giunti nella Terra dell'Auser dalla Terra del Poligonale si insinuano fra tante storie dei primi, secondi, terzi diciannove anni.
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