sabato 18 luglio 2009

Le Notti (dei Sogni) dell'Archeologia a Orentano




Son lente a venire le notti di luglio, sulla Terra dell'Auser, quando il sole asciuga il ritrovato Porto della Formica, e omologa sabbie e argille nella trafitta piana di Porcari. Seguire Serena e Elisabetta fra arse mura, e poi Consuelo nei campi saggiati da mille tane è sfibrante, deludere la loro passione impossibile. E infine la sera giunge a lenire la sete, e si apre un nuovo scenario, al margine delle Cerbaie, dove le pizze e la birra attirano anche al Museo di Orentano. È la Notte dell'Archeologia, rito ormai stanco della Toscana archeofila, irrinunciabile per appassionati, musei, assessori, obbligo istituzionale (addirittura pagato) per il funzionario archeologo. Le vecchie passioni si sono sfibrate in notti desolate, con concorrenze agguerrite, ma infine a Orentano, nel luglio del 2009, la sala bollente del calore del giorno, asimmetrica, miracolosamente si riempie: amici, parenti, conoscenti, compagni di vecchie avventure, ma anche nuovi volti, guidati da inattesa curiosità. E si ritrova l'assessore (-a) amico, Isa ritornata, che conserva la memoria di antiche e più felici stagioni; piace che per una sera il suo impegno non sia inane. La capanna del Bronzo Finale, fase iniziale, che Ai Cavi di Orentano, dove l'Auser baciava la collina, è un mero pretesto per parlare dei paesaggi sepolti, di storie di uomini e di ambienti che propongono riflessioni e curiosità. Troia e il Bronzo Medio e Finale della Terra dell'Auser, il filmino didattico e i pochi cocci che lo stupendo intreccio di strati e colori indagato con rilassata attenzione dagli archeologi della Cooperativa Archeologia: i contemporanei che non si conoscevano, ma non erano separati. Qualche volta anche l'archeologo non è solo un classificatore di US in diagrammatica sequenza, ma narra storie che vivono nel presente.

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.